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Notizie sugli Identificativi della persona giuridica: aggiornamento di maggio 2017

La Global Legal Entity Identifier Foundation presenta una rassegna degli ultimi sviluppi globali riguardanti l’adozione degli Identificativi della persona giuridica


Autore: Stephan Wolf

  • Data: 2017-05-19
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A febbraio 2017, Data Management Review ha ribadito nel suo post sul blog intitolato ‘Ottenere valore commerciale dall’Identificativo della persona giuridica’ (Driving Business Value Out of the Legal Entity Identifier) i pareri seguenti, articolati anche durante il relativo webinar: “L’Identificativo della persona giuridica (LEI) è utile come identificatore unico, univoco e permanente delle persone giuridiche, ma quando integrato con altri set di dati come i titoli può dare benefici sia operativi che commerciali”. In un sondaggio d’opinione è stato chiesto alle organizzazioni quali vantaggi prevedono di ottenere dall’integrazione del LEI con altri set di dati, “giungendo alla conclusione che si attendono importanti benefici operativi e commerciali”.

Analizzando gli esiti dell’integrazione, un partecipante al webinar ha sottolineato il potenziale aumento della precisione nell’integrazione dei dati sul rischio per la gestione dei rischi; il contributo al miglioramento della due diligence per ‘know-your-customer’ (KYC), onboarding dei clienti e antiriciclaggio; e in seguito l’ottenimento di informazioni di marketing strategiche sulle persone giuridiche che generano ricavi. È stato evidenziato anche che “collegando il LEI ai titoli è possibile ottenere un’immagine chiara della struttura di capitale di una persona giuridica”. Sarebbe “fondamentale che le organizzazioni che sviluppano modelli di dati includessero i LEI. Non è un fatto di copertura, ma di adozione del LEI per use case basati sul valore”.

La Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF) conviene pienamente che un’ampia adozione del LEI gioverà all’intera comunità di operatori in termini di riduzione dei costi, semplificazione e accelerazione delle operazioni e di visione più approfondita del mercato globale. I potenziali vantaggi offerti dalla disponibilità di dati associati ai codici LEI aperti, standardizzati e di alta qualità potrebbero crescere di pari passo con il tasso di adozione dei LEI. Il nostro messaggio alle società di tutto il mondo, quindi, è il seguente: ottenete un codice LEI e sfruttatelo al massimo.

Per consentire agli stakeholder di seguire agevolmente gli sviluppi globali che riguardano l’implementazione dei codici LEI, forniamo sul blog GLEIF i relativi aggiornamenti. Questo post sintetizza le notizie sui codici LEI dall’inizio del 2017.

Le fonti citate in questo blog sono indicate nei ‘Link correlati’ forniti di seguito.

Africa: in Sud Africa diventa operativa la proposta di obblighi di segnalazione centrali per derivati over-the-counter

Come riferito nell’aprile 2017 da Insurance Gateway, il Registrar of Securities Services del Sud Africa ha pubblicato una nuova bozza di Trade Reporting Obligation Board Notice per una seconda tornata di consultazione pubblica. Per trasformare l’attività con i derivati OTC (over-the-counter) è importante istituire un quadro di segnalazione armonizzato. Ciò “offrirà alle autorità di regolamentazione la base per svolgere i loro mandati con una prospettiva completa che consentirà di monitorare i rischi nei mercati dei derivati OTC. Di conseguenza, le autorità di regolamentazione del Sud Africa si impegnano a raggiungere questi obiettivi”. Attraverso un gruppo di lavoro formato da rappresentanti della South African Reserve Bank, del Financial Services Board e del Ministero del Tesoro è stata proposta una bozza degli obblighi che andrebbe a recepire il quadro di segnalazione centrale. “La notifica sugli obblighi di segnalazione delle negoziazioni è stata pubblicata per la prima volta nel luglio 2015 per una consultazione pubblica; i commenti sono stati ricevuti ma non pubblicati durante la procedura di consultazione nel luglio 2016”. La seconda bozza specifica e definisce, tra le altre cose, le informazioni oggetto di segnalazione e i campi di dati, che includono l’uso dei LEI, degli Identificativi unici della transazione (UTI) e degli Identificativi unici del prodotto (UPI), fondamentali per armonizzare gli obblighi di segnalazione. Per accelerare l’implementazione degli obblighi di segnalazione delle negoziazioni, “ciò verrà fatto nel rispetto dei calendari proposti nel memorandum esplicativo pubblicato a luglio 2016, che propone il secondo semestre del 2017 per l’implementazione”.

Asia: il Financial Markets Committee e la Bank Negara Malaysia hanno lanciato una seconda serie di iniziative per sviluppare il mercato finanziario onshore

Nell’aprile 2017 Public Now ha pubblicato una dichiarazione del Financial Markets Committee (FMC) secondo cui l’FMC e la Bank Negara Malaysia (BNM) “hanno monitorato e verificato attivamente lo sviluppo del mercato finanziario onshore con l’obiettivo di allargarlo e approfondirlo ulteriormente. L’FMC è lieto di annunciare diverse iniziative che vanno a promuovere un mercato finanziario equo ed efficace, migliorare la liquidità del mercato obbligazionario, semplificare le attività di hedging e migliorare la trasparenza e l’informazione sul mercato”. Per sostenere queste iniziative, “l’infrastruttura di regolamento e segnalazione delle informazioni verrà migliorata per aumentarne la trasparenza e per facilitare la vigilanza sul mercato finanziario onshore”. Ciò comporta l’istituzione di un’organizzazione che emette codici LEI, nota anche come Unità operativa locale (Local Operating Unit, LOU), che “adotti e gestisca il LEI. In aggiunta, il sistema di segnalazione applicabile verrà migliorato per integrare i LEI e facilitare una migliore vigilanza in un contesto di mercato finanziario più liberalizzato”. L’entrata in vigore delle iniziative descritte nella dichiarazione dell’FMC era stata fissata per il 2 maggio 2017, mentre “l’iniziativa di miglioramento dell’infrastruttura del mercato finanziario verrà implementata gradualmente ed è previsto che verrà completata in un periodo di 12-18 mesi”.

Unione Europea: la Banca centrale europea propone di realizzare un’infrastruttura che consentirà alle organizzazioni di automatizzare l’invio di ulteriori dati, più rapidamente e a un costo inferiore

Nel post sul blog intitolato ‘La prossima frontiera nelle risposte della gestione dei dati alla regolamentazione’ (The Next Frontier in Data Management Responses to Regulation, marzo 2017), Data Management Review ha citato Francis Gross, consulente senior della direzione generale statistiche della Banca centrale europea (BCE). Gross ha sottolineato che “le autorità di regolamentazione stanno sviluppando sistemi di dati sempre più grandi alimentandoli con dati più granulari in tempo quasi reale. Le ragioni di tutto questo sono le lezioni apprese dalla crisi finanziaria del 2008, quando era impossibile aggregare i dati a una velocità sufficiente per presentare un’immagine chiara del rischio”. Gross ha aggiunto: “Abbiamo bisogno che le autorità di regolamentazione siano più coraggiose e aprano la strada in campi come la standardizzazione della rappresentazione digitale delle persone giuridiche. Anche i contratti devono fare progressi. Con l’aumento degli obblighi di segnalazione, l’unico modo per ridurre l’onere per l’industria è creare un’infrastruttura che consenta alle organizzazioni di automatizzare la fornitura di più dati, più rapidamente e a un costo inferiore”. Il LEI, ha concluso, “è utile a questo fine in quanto rappresenta un identificativo della persona giuridica standardizzato. Dobbiamo fare la stessa cosa per i contratti, quindi intervenire a livello legislativo e ridurre al minimo il costo della compliance regolamentare”.

In occasione del terzo workshop sull’‘Istituzione di standard globali per i dati granulari: condividere la sfida’ (Setting Global Standards for Granular Data: Sharing the Challenge, 28 marzo 2017), Benoît Cœuré, membro del Comitato esecutivo della BCE, ha osservato che “le giurisdizioni con le quote più elevate di attività su derivati impongono già che tutte le controparti nelle transazioni su derivati oggetto di segnalazione abbiano un LEI”. Ha inoltre sottolineato che, per quanto “migliorare la ricchezza del LEI” includendo, ad esempio, i dati sulle relazioni su chi detiene chi sarebbe importante, “forse è ancora più importante promuovere un uso più diffuso del LEI in tutte le giurisdizioni”. A questo proposito, l’Unione Europea (UE) “sta dando il buon esempio, visto che rappresenta circa il 60 percento dei LEI finora emessi e si è dotata di molte norme che fanno riferimento al LEI e ne prevedono l’uso. Anche le altre giurisdizioni dovrebbero fare maggior uso del LEI, eventualmente mediante l’adozione vincolante in nuove norme”.

Stati Uniti: l’Office of Financial Research ribadisce l’importanza di un’ampia adozione del LEI

Nei primi mesi del 2017 l’U.S. Office of Financial Research (OFR) del Dipartimento del Tesoro statunitense ha pubblicato diversi documenti in cui ha sottolineato l’importanza di un’ampia adozione del LEI con l’obiettivo di standardizzare la segnalazione e l’acquisizione di dati finanziari:

  • Promuovere maggiore qualità e costi inferiori nella segnalazione prevista dalla regolamentazione finanziaria (Promoting Higher Quality and Lower Cost in Financial Regulatory Reporting, gennaio 2017): “I dati sono la linfa vitale della finanza, e il volume di dati finanziari è impressionante. In un giorno qualsiasi, stando a un rapporto del 2016 cui ha contribuito anche personale dell’OFR, in tutto il mondo vengono regolati pagamenti per quasi USD 15 mila miliardi. Le società hanno bisogno dei dati per confermare le transazioni e gestire i rischi. Le autorità di regolamentazione hanno bisogno dei dati per vigilare sulle società e sui mercati. Dati di alta qualità sono essenziali per entrambe. Ma l’acquisizione dei dati non è sempre uniforme ed efficiente. Il sistema di regolamentazione statunitense è frammentato, perciò in alcuni casi le società devono comunicare le stesse informazioni ad autorità di regolamentazione diverse in modi diversi. Questa comunicazione inefficiente può essere costosa e compromette la qualità. (…) L’OFR partecipa a diversi sforzi di standardizzazione. (…) Nonostante la convergenza verso uno standard di identificazione, il LEI, attualmente le autorità di regolamentazione richiedono altri identificativi. (…) Questa sovrapposizione e i suoi costi aggiuntivi sono la causa per cui alcuni gruppi dell’industria hanno chiesto alle autorità di adottare universalmente il LEI”.

  • Lezioni della crisi finanziaria — Otto anni dopo (Lessons from the Financial Crisis — Eight Years Later, gennaio 2017): “Il crollo di Lehman Brothers, nel 2008, ha dimostrato l’importanza della qualità dei dati. Quando Lehman è fallita molti operatori di mercato non si sono resi conto di esserle esposti attraverso le sue controllate. Dopo il fallimento di Lehman l’industria ha chiesto a gran voce un sistema per identificare con precisione le parti delle transazioni finanziarie. L’OFR ha risposto guidando uno sforzo globale per sviluppare e realizzare il sistema LEI. (…) L’OFR sta contribuendo al completamento della rete promuovendone l’uso tra le autorità di regolamentazione finanziaria e spingendo per una più ampia adozione. Un vantaggio chiave offerto da un’identificazione precisa delle persone giuridiche, come da quella per gli strumenti finanziari, è la possibilità di acquisire i dati una sola volta per scopi diversi, riducendo ulteriormente l’onere delle comunicazioni obbligatorie”.

  • Dichiarazioni del Direttore dell’OFR Richard Berner alla Power of Transparency Speaker Series organizzata dall’Atlantic Council e da Thomson Reuters (gennaio 2017): “Imporre alle società finanziarie di comunicare le loro attività crea una trasparenza che favorisce la formazione dei prezzi e l’efficienza dei mercati. (…) Ora abbiamo una soluzione: il sistema globale degli Identificativi della persona giuridica, o LEI, è (…) una pietra angolare per gli standard sui dati finanziari. (…) Mezzo milione di LEI sono già in uso, ma servono altri passi avanti verso un’adozione universale per trarne tutti i vantaggi che ci aspettiamo ne scaturiscano. (…) Le autorità europee l’hanno imposto, ma le altre autorità di regolamentazione statunitensi stanno rispondendo con maggiore lentezza. Devono prendere in mano la situazione e fare di più”.

  • Abbattere le barriere che impediscono standard per i dati finanziari (Breaking Through Barriers Impeding Financial Data Standards, febbraio 2017): “I costi stimati a carico dell’industria per la gestione dei dati senza standard comuni si calcolano in miliardi di dollari. (…) Con la crescita del sistema LEI aumenteranno anche gli incentivi per l’industria a compiere l’investimento necessario per incorporare il LEI e mappare il sistema LEI nei propri sistemi interni di identificazione dei dati”.

  • Azione collettiva: verso la soluzione a un annoso problema per istituire un’infrastruttura globale per le informazioni finanziarie (Collective Action: Toward Solving a Vexing Problem to Build a Global Infrastructure for Financial Information, febbraio 2017): In questo documento pubblicato dall’OFR, l’ex Presidente del Comitato di supervisione regolamentare dei codici LEI (LEI Regulatory Oversight Committee, LEI ROC) Matthew Reed e gli ex Vicepresidenti del LEI ROC Bertrand Couillault e Jun Mizuguchi dichiarano: “L’esperienza dei LEI non è la soluzione a tutti i mali, ma dimostra la necessità di un’azione collettiva e la necessità di concentrarci sulla spesso ignorata infrastruttura dei mercati finanziari, che non faranno che diventare più integrati. (…) In più, erano attese norme che avrebbero reso obbligatoria l’adozione dei LEI, ma non si sono concretizzate. Dobbiamo superare queste sfide per aumentare le probabilità di un effetto di rete e rendere il LEI davvero onnipresente”.

  • Un approccio ai dati di riferimento degli strumenti finanziari (An Approach to Financial Instrument Reference Data, marzo 2017): “I dati che descrivono gli strumenti finanziari sono spesso complessi, incompleti e incompatibili. Queste debolezze impediscono a società e investitori di gestire i loro rischi e alle autorità di regolamentazione di vigilare sulle società finanziarie, sui mercati e sul sistema finanziario nel suo complesso. (…) Come per il progetto LEI, fiore all’occhiello dell’OFR, il successo dell’iniziativa dell’OFR per un database di riferimento degli strumenti finanziari dipenderà dall’adozione e dall’implementazione di standard di dati e dall’uso da parte degli stakeholder di dati di riferimento conformi a tali standard. (…) Le lezioni imparate dalla creazione del LEI hanno sottolineato la necessità di un supporto di alta qualità e di una stretta collaborazione tra i settori pubblico e privato”.

United States Commodity Futures Trading Commission: “In futuro i rinnovi di codici LEI potrebbero diventare obbligatori”

La GLEIF ha ripetutamente sottolineato l’importanza di un rinnovo puntuale dei LEI. Il rinnovo avviene quando i dati di riferimento, ossia le informazioni di dominio pubblico sulle persone giuridiche identificabili mediante un codice LEI, vengono riconvalidati annualmente dall’emittente LEI responsabile incrociandoli con una fonte esterna. Se una persona giuridica non provvede a rinnovare e certificare nuovamente la registrazione LEI entro la ‘Prossima data di rinnovo’ indicata nei propri dati di riferimento LEI, lo stato della registrazione di tale codice LEI passerà da ‘emesso’ a ‘scaduto’. 

A gennaio 2017 Lexology ha riferito che la U.S. Commodity Trading Commission (CFTC) “continua ad annoverare l’applicazione delle violazioni della segnalazione tra le sue priorità. Nell’esercizio 2016 la CFTC ha emesso un numero di ordini di esecuzione per violazioni della segnalazione quasi doppio rispetto all’esercizio precedente. Molte di queste violazioni avevano per oggetto i nuovi obblighi di segnalazione introdotti dalla legge Dodd-Frank”. I soggetti tenuti a effettuare la segnalazione devono garantire la correttezza dei LEI nelle loro comunicazioni per scambiare gli archivi di dati, “anche in un contesto transfrontaliero in cui potrebbero entrare in gioco le leggi sulla privacy e altri fattori. Occorre garantire che nessun LEI scada, venga ritirato o cancellato. In futuro i rinnovi di codici LEI potrebbero diventare obbligatori”.

Impatto globale: XBRL International ha rilasciato una nuova tassonomia dei codici LEI da commentare

Nel giugno 2016 il Consiglio per le migliori pratiche di XBRL International ha costituito un gruppo di lavoro in cooperazione con la GLEIF per svolgere ricerche e fornire suggerimenti sui modi migliori di garantire coerenza nella referenziazione di identità giuridiche nell’ambito dei documenti XBRL. XBRL è lo standard internazionale per la comunicazione digitale di informazioni finanziarie, relative alle prestazioni, rischi e conformità, sebbene sia usato anche per altre tipologie di comunicazione. Le specifiche aperte XBRL sono disponibili gratuitamente per chiunque desideri avvalersi dello standard. XBRL consente la creazione di definizioni riutilizzabili e univoche, denominate tassonomie, che colgono il significato contenuto in tutti i termini contabili utilizzati in un bilancio aziendale e le relazioni esistenti tra tutti i termini.

A maggio 2017 XBRL International ha pubblicato “una nuova tassonomia dei codici LEI per consentire ai nostri stakeholder di sperimentarne l’adozione e fornire feedback in merito. La tassonomia LEI si propone di offrire alle autorità di regolamentazione un’unica modalità per usare, in modo omogeneo, i codici LEI nei bilanci XBRL. Una volta completata, questa tassonomia verrà integrata negli obblighi di segnalazione pubblicati dalle autorità di regolamentazione e definizione degli standard”. La tassonomia integra una formula XBRL che garantisce che il LEI inviato rispetti i requisiti definiti dalla GLEIF. I commenti alla nuova tassonomia e suggerimenti per lo sviluppo di un manuale d’uso utile e coerente possono essere inviati all’identità giuridica nel Gruppo di lavoro XBRL via e-mail (per ulteriori informazioni consultare in basso il link all’articolo intitolato ‘Un passo verso la certezza nell’identità globale’ [A Step Closer to Certainty in Global Identity]).

Impatto globale: la GLEIF invita le società e i loro clienti a ottenere un LEI il prima possibile in vista di MiFID II/MiFIR

La GLEIF sta portando avanti i suoi sforzi per comunicare agli operatori di mercato che dovranno rispettare le imminenti versioni riviste della Direttiva (MiFID II) e del Regolamento (MiFIR) relativi ai mercati degli strumenti finanziari dell’UE e ottenere immediatamente un LEI. Il mancato ottenimento di un LEI (da parte della società o del suo cliente) entro i tempi previsti impedirà alle società di rispettare gli obblighi di segnalazione in vigore nell’UE a decorrere dal 3 gennaio 2018. Per snellire ulteriormente l’emissione dei LEI, la GLEIF ha introdotto il concetto di ‘Agente per la registrazione’, che consente alle organizzazioni di aiutare i loro clienti ad accedere alla rete di organizzazioni emittenti di LEI.

MiFID II e MiFIR, che si applicano alle sedi di negoziazione, alle società di investimento e agli intermediari, entreranno in vigore il 3 gennaio 2018. Le legislazioni a recepimento di MiFID e MiFIR configurano l’obbligo di ottenere un codice LEI in capo a un numero significativo di attori che ad oggi non devono sottostare ad alcun obbligo in tal senso. Per quanto riguarda la segnalazione delle operazioni prevista dal MiFIR, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha chiarito che le società di investimento devono richiedere i codici LEI ai propri clienti prima di poter erogare i servizi che farebbero scattare gli obblighi di segnalazione sulle operazioni svolte per conto di tali clienti.

Le organizzazioni emittenti di LEI sono pronte ad aiutare le persone giuridiche a ottenere un LEI e a collaborare con le aziende interessate a diventare Agenti per la registrazione. Ciò nonostante, se la richiesta viene rinviata al quarto trimestre del 2017 non possiamo garantire che i LEI verranno emessi in tempo per l’entrata in vigore di MiFID II / MiFIR.

Per ulteriori informazioni e dettagli sul ruolo dell’Agente per la registrazione fare riferimento al comunicato stampa della GLEIF del 6 aprile 2017 riportato nella sezione ‘Link correlati’ in basso.

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Informazioni sull’autore:

Stephan Wolf è Amministratore delegato della Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF). Nel 2023 è stato eletto membro del Comitato tedesco della Camera di commercio internazionale (ICC). Nel 2021, è stato nominato membro di un nuovo Consiglio consultivo di settore (IAB) a sostegno dell'iniziativa sugli standard digitali (DSI) intrapresa a livello globale dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC). In tale veste, è co-presidente del flusso di lavoro su “Trusted Technology Environment”. Tra gennaio 2017 e giugno 2020, Stephan Wolf è stato co-organizzatore del nuovo Gruppo di consulenza tecnica FinTech del Comitato tecnico 68 dell'Organizzazione internazionale per la normazione (ISO TC 68 FinTech TAG). A gennaio 2017 Wolf è stato nominato come uno dei “Top 100 Leaders in Identity” di One World Identity. Ha maturato una solida esperienza nella definizione di operazioni sui dati e strategie globali di implementazione. Nel corso della sua carriera, ha diretto strategie chiave per lo sviluppo di prodotti e attività. Stephan Wolf è stato cofondatore di IS Innovative Software GmbH, società costituita nel 1989, per la quale inizialmente ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato. In seguito, è stato nominato portavoce del consiglio esecutivo di IS Teledata AG, società che è succeduta alla precedente. Dopo l’acquisizione da parte di Interactive Data Corporation, ha rivestito la carica di CTO. Ha conseguito una laurea in Amministrazione d’impresa presso l’Università J. W. Goethe, Francoforte sul Meno.


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