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Notizie sugli Identificativi della persona giuridica: aggiornamento gennaio 2019

La Global Legal Entity Identifier Foundation presenta una rassegna degli ultimi sviluppi globali riguardanti l’adozione degli Identificativi della persona giuridica


Autore: Stephan Wolf

  • Data: 2019-01-31
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Per consentire ai soggetti interessati di seguire gli sviluppi di rilievo relativi all’adozione in tutto il mondo degli Identificativi della persona giuridica (LEI), la Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF) pubblica i relativi aggiornamenti sul suo blog.

Questo post riassume le notizie sui LEI tratte da fonti in lingua inglese a partire da settembre 2018 e pone l’accento sul forte sostegno a favore del LEI e sugli appelli a una sua ampia adozione lanciati dagli organismi di regolamentazione di tutto il mondo.

Le fonti citate in questo blog sono indicate nei ‘Link correlati’ forniti di seguito.

Il presidente della Banca centrale europea ritiene che il codice LEI sia la base su cui costruire una maggiore standardizzazione globale

A gennaio 2019, nella sua dichiarazione introduttiva dinnazi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (BCE) e presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS), ha sottolineato l’esigenza di far leva sul codice LEI per realizzare il processo di standardizzazione globale. Secondo Draghi “una delle sfide che dovremo affrontare è quella del monitoraggio del sistema finanziario, che impone l’accesso a dati di elevata qualità, dettagliati e granulari, sulle transazioni”. “Per avere un quadro completo, è di cruciale importanza poter incrociare i dati tra mercati, strumenti e controparti. La nostra esperienza di analisi delle informazioni sugli strumenti derivati, ora disponibili ai sensi di EMIR [Regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo], sottolinea l’importanza di una maggiore standardizzazione dei dati, anche a livello globale, facendo leva sull’uso efficace dell’Identificativo della persona giuridica. Mostra, inoltre, che le autorità devono investire in infrastrutture e strumenti analitici adeguati”.

Lettera del Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB) al vertice dei leader del G20 di Buenos Aires: sfruttare i benefici delle nuove tecnologie finanziarie, compresi i codici LEI

Il 26 novembre 2018, Mark Carney, governatore della Banca d’Inghilterra – che ha presieduto il Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board – FSB) dal 2011 – ha scritto ai leader del Gruppo dei 20 (G20) per conto dell’FSB per riferire su “...i progressi realizzati nel corso del 2018 e (...) i punti salienti che richiedono l’attenzione dei leader del G20”. In un paragrafo intitolato “Sfruttare i benefici delle nuove tecnologie finanziarie limitando i rischi” ha scritto: “Più in generale, l’FSB e gli organismi di normazione stanno valutando le modalità con cui un ampio ventaglio di innovazioni – tra cui la distributed ledger technology, l’Identificativo della persona giuridica (LEI) globale, l’intelligenza artificiale e diversi sistemi di pagamento – possono promuovere la stabilità finanziaria apportando al contempo benefici più ampi ai consumatori e alle imprese”. (Il 2 dicembre 2018, Randal K. Quarles, governatore e vicepresidente per la vigilanza della Federal Reserve statunitense ha sostituito Mark Carney alla presidenza dell’FSB.) Fondato nel 2009, l’FSB è un organismo internazionale che monitora ed emana raccomandazioni sul sistema finanziario globale. Il Consiglio è il fondatore della GLEIF.

Nell’iniziativa del G20 in tema di dati incompleti, l’FSB ha raccomandato una più ampia adozione del LEI globale

Il ‘Terzo rapporto sullo stato di avanzamento della seconda fase dell’iniziativa del G20 in tema di dati incompleti’, pubblicato dall’FSB a settembre 2018, sottolinea che “l’utilizzo del codice LEI continua ad aumentare in varie giurisdizioni (…) Anche il miglioramento dei dati statistici sulle esposizioni transfrontaliere delle società non bancarie è ascrivibile agli sviluppi sul LEI: recentemente l’OCSE ha iniziato a costruire il Database analitico su singole società multinazionali e le loro affiliate, che attinge a varie fonti compresi i dati relazionali LEI. (…) Per i dettagli consultare i File concatenati della GLEIF”. Il rapporto ha, inoltre, evidenziato che “proseguiranno i rigorosi controlli incrociati con altre iniziative specifiche quali la misurazione dell’economia digitale, l’utilizzo di Big Data per l’elaborazione delle politiche, il miglioramento della trasparenza sul debito pubblico, l’adesione allo Special Data Dissemination Standard Plus e la promozione dell’Identificativo della persona giuridica globale”.

Il Gruppo consultivo regionale per l'Asia dell’FSB cita il LEI tra le soluzioni che potrebbero facilitare l’accesso ai finanziamenti per il commercio

A novembre 2018, il Gruppo consultivo regionale per l’Asia (RCG) dell’FSB si è riunito presso la Reserve Bank of Australia per discutere, tra le altre questioni, l’accesso ai finanziamenti per il commercio. Il comunicato stampa dell’FSB che ha sintetizzato i contenuti della riunione ha segnalato che i membri “hanno ricevuto documenti che segnalavano, tra i possibili impedimenti, la percezione del rischio paese e del rischio di controparte, i requisiti anti-riciclaggio e know-your-customer e i costi patrimoniali che non riflettono appieno il profilo di rischio del finanziamento per il commercio. Tra le potenziali soluzioni figurano le tecnologie digitali, lo sviluppo delle competenze, la formazione e l’adozione dell’Identificativo della persona giuridica”.

Il Tredicesimo rapporto sullo stato di attuazione delle riforme del mercato dei derivati (OTC) dell’FSB sottolinea l’utilizzo del LEI in tutte le giurisdizioni

Sempre a novembre 2018, l’FSB ha pubblicato il ‘Tredicesimo rapporto sullo stato di attuazione delle riforme del mercato dei derivati over the counter (OTC)’ segnalando che il suo programma di riforme sta proseguendo, con risultati complessivamente positivi. Con riferimento al LEI, il rapporto sostiene che: “il LEI, che fornisce dati verificati sulle persone giuridiche, è ora utilizzato o richiesto negli ordinamenti di circa 45 giurisdizioni, di cui 16 sono nazioni aderenti all’FSB. (...) Il rapporto dell’UE asserisce che le controparti UE hanno difficoltà a utilizzare i codici LEI per identificare controparti al di fuori dell’Unione europea perché in altre giurisdizioni esistono tuttora controparti che non dispongono di un codice LEI. In una certa misura, questo problema potrebbe avere natura transitoria in quanto cresce il numero di nazioni e di operatori di mercato che stanno considerando l’adozione dell’Identificativo della persona giuridica”.

Action plan dell’FSB per valutare e porre fine alla diminuzione degli accordi di corrispondenza tra banche – Il Rapporto sullo stato di attuazione presentato al Vertice del G20 considera l’opzione di utilizzare il codice LEI per individuare i disponenti e i beneficiari dei trasferimenti di denaro

A novembre, l’FSB ha nuovamente fatto riferimento al LEI nel suo ‘Action plan per valutare e porre fine alla diminuzione degli accordi di corrispondenza tra banche – Rapporto sullo stato di attuazione presentato al Vertice del G20 di novembre 2018’. Tra le altre cose, il rapporto specifica le misure intraprese per rafforzare gli strumenti di due diligence da parte delle banche corrispondenti. Secondo il Rapporto, sono stati compiuti progressi sul codice LEI “con oltre 1,3 milioni di LEI emessi, la raccolta – in meno di 18 mesi – di informazioni su 140.000 relazioni tra società controllate e le loro capogruppo, e una riduzione dei prezzi dei LEI, sviluppi che faciliteranno un uso efficace dei LEI per abbassare i costi e rendere più efficiente il processo di elaborazione dei trasferimenti di denaro”. Nell’indicare le tappe successive volte ad assicurare che le autorità nazionali e le banche attuino le soluzioni concepite dagli organismi di normazione internazionali, il Rapporto afferma che il Gruppo di coordinamento per i rapporti di corrispondenza bancaria (CBCG) “valuterà se ulteriori incentivi possano agevolare l’effettiva attuazione dell’opzione di utilizzare i codici LEI per individuare i disponenti e i beneficiari dei trasferimenti di denaro. Ciò rafforzerebbe la fiducia tra le banche coinvolte nella stessa catena dei pagamenti, oltre a ridurre i costi e ad aumentare l’affidabilità dei controlli delle sanzioni. L’obiettivo è l’attuazione al più tardi entro il 2021, termine entro il quale i messaggi di pagamento dovrebbero passare ai formati basati sul nuovo standard ISO 20022”. Anche il Comitato per i pagamenti e le infrastrutture del mercato (CPMI) “si occuperà di monitorare l’attuazione dello standard ISO 20022 e l’utilizzo dell’opzione del codice LEI”.

Quarto rapporto annuale dell’FSB sull’Attuazione e gli effetti delle riforme della normativa finanziaria nei paesi del G20: l’ampia adozione del LEI è essenziale per realizzare appieno i benefici che genera per la collettività

“A dieci anni dalla crisi, il nuovo quadro normativo è vigente su larga scala” dichiara l’FSB nel ‘Quarto rapporto annuale sull’Attuazione e gli effetti delle riforme normative nei paesi del G20’, anch’esso pubblicato a novembre. Il rapporto sottolinea, inoltre, che è necessario ampliare l’utilizzo del LEI su scala globale se si vuole realizzare appieno il suo potenziale: “Sono previsti usi aggiuntivi, ad esempio nell’ambito degli accordi di corrispondenza tra banche. Una maggiore adozione del codice LEI da parte delle persone giuridiche in tutto il mondo e il suo utilizzo a fini normativi da parte delle autorità sono fondamentali se si vuole beneficiare appieno dei suoi benefici collettivi”.

Il rapporto dell’FSB che segue la valutazione tematica inter pares del LEI è atteso prima di luglio 2019

Questa stimolante raccolta di riferimenti sulle azioni poste in essere dall’FSB per sostenere e promuovere l’adozione del codice LEI si conclude con la notifica che il rapporto sulla valutazione tematica inter pares riguardante l’attuazione del LEI dovrebbe essere pubblicato entro la prima metà del 2019.

La Banca interamericana di sviluppo segnala approcci innovativi per promuovere la lotta alla corruzione, la trasparenza e l’integrità in America Latina e nei Caraibi

Per celebrare la Giornata internazionale contro la corruzione il 9 dicembre 2018, la Banca interamericana di sviluppo (IADB) ha pubblicato il ‘Rapporto del gruppo consultivo di esperti sulla lotta alla corruzione, la trasparenza e l’integrità in America Latina e nei Caraibi.’ Forbes ha descritto il rapporto come “importante, pratico e prescrittivo (...) contenente raccomandazioni per ogni settore della società – dai governi ai privati cittadini – riguardanti approcci innovativi ed efficaci per combattere la corruzione”. Rispecchiando il contenuto della relazione, Forbes sostiene che i dati aperti siano “tanto una politica quanto una soluzione tecnologica. Per accedere a una maggiore quantità e a una migliore qualità di dati da analizzare, i governi dovrebbero applicare norme internazionali riguardanti le modalità di pubblicazione di dati aperti su contratti pubblici, compresi l’Open Contracting Data Standard e l’utilizzo del LEI globale per facilitare il confronto dei dati sulle società e le loro attività tra i diversi database governativi”. 

Asian Development Bank: come i codici LEI trasformeranno le piccole imprese in Asia

Nell’agosto 2018, Janet Hyde, specialista degli investimenti presso la Asian Development Bank, ha pubblicato un post dal titolo ‘Come i codici LEI trasformeranno le piccole imprese in Asia’ in cui ha spiegato in che modo i LEI aiuteranno le imprese a crescere e ad accedere più facilmente al credito. “Tanto per cominciare, le capacità di ricerca della GLEIF consentono alle società di individuare e valutare nuovi acquirenti e venditori nei mercati di riferimento, incoraggiandoli a espandere le loro attività con più fiducia”, sostiene Hyde. “Costruire questi database aiuta anche le grandi aziende a ricercare nuovi partner con cui operare, tra cui le PMI. A sua volta, ciò crea più opportunità commerciali per queste società già pronte e interessate a partecipare alle catene di approvvigionamento asiatiche”.

Hyde riconosce che il “LEI dovrebbe essere adottato da tutte le persone giuridiche, non soltanto gli istituti finanziari e le imprese commerciali, ma anche dipartimenti ed enti governativi, registri delle imprese, fondiari e azionari, autorità fiscali, elenchi di soggetti sanzionati, elenchi antiriciclaggio e know-your-customer e società di revisione. Solo allora sarà possibile costruire banche dati veramente esaustive e significative. Janet Hyde conclude: “Grazie a un’adozione diffusa, il LEI consentirà la comunicazione tra diverse piattaforme poiché ci sarà un unico standard su cui tutti gli operatori di mercato potranno accordarsi che supporterà l’intero ciclo di vita delle transazioni”.

Regno Unito: la Banca d’Inghilterra sostiene l’uso dei codici LEI sia nell’industria dei servizi finanziari che in tutti gli altri settori dell’economia

In un discorso pronunciato in occasione della Conferenza ISO 20022 a dicembre 2018, Dave Ramsden, vice governatore per i mercati e le banche della Banca d’Inghilterra, ha caldeggiato l’utilizzo dei codici LEI sia nell’industria dei servizi finanziari che in tutti gli altri settori dell’economia, aziende comprese. Dopo aver spiegato l’importanza che rivestono le norme internazionali in materia di dati nella catena dei pagamenti, Ramsden sottolinea che nel suo discorso si concentrerà su due standard in particolare: “l’ISO 20022 e in che modo pensiamo di implementarlo nel sistema dei pagamenti nel Regno Unito, e l’ISO 17442, meglio noto come l’Identificativo della persona giuridica, uno strumento importante che può essere incorporato nel messaggio di pagamento previsto dall’ISO 20022”.

Ramsden ha poi proseguito sottolineando che le opportunità di un futuro miglioramento dei sistemi finanziari sono limitate dal pesante onere dell’identificazione che ricade su banche e aziende. Riconosce che: “Un unico identificativo, universalmente riconosciuto, potrebbe migliorare enormemente la velocità e l’efficienza del processo di identificazione” e aggiunge: “Il codice LEI possiede caratteristiche particolari: è un identificativo unico, richiede una verifica annuale, contiene informazioni utili sulla struttura societaria ed è una norma ISO riconosciuta in tutto il mondo. La Banca ritiene che abbia tutti gli ingredienti giusti per fornire agli utenti finali benefici a largo raggio, con miglioramenti sul fronte dell’efficienza, della concorrenza e della produttività. Oltre al settore finanziario, i codici LEI possono essere un elemento portante del cambiamento per l’economia reale”.

Inoltre, secondo Ramsden: “Con il LEI come elemento portante, la tecnologia promette di realizzare efficienze a beneficio degli utenti finali del sistema finanziario. Una rapida identificazione migliorerà i processi know-your-customer (KYC) e di onboarding e, date le complessità delle transazioni transfrontaliere, potrebbe rivelarsi molto efficace per gli importatori e gli esportatori. Un giorno potrebbe consentire a un’azienda di creare il proprio file di dati creditizi e utilizzarlo per cercare i prodotti più adatti alle sue esigenze, proprio come facciamo noi in quanto individui. In base alla nostra esperienza, riteniamo che un identificativo digitale unico e accreditato per tutte le aziende sia fondamentale per realizzare quella visione futura. Considerati i vantaggi che la Banca scorge nei codici LEI, nella nostra risposta alle consultazioni abbiamo segnalato che li renderemo obbligatori nelle transazioni tra le istituzioni finanziarie nel sistema di elaborazione dei pagamenti CHAPS [Clearing House Automated Payment System]. Tuttavia, per sbloccare tutto il potenziale del LEI dobbiamo incoraggiarne l’adozione tra tutti coloro che utilizzano i messaggi di pagamento, non solo nell’ambito dell’industria dei servizi finanziari, ma in tutti i settori dell’economia, aziende comprese”.

La relazione annuale 2018 al Congresso dell’Office of Financial Research statunitense esamina in dettaglio l’iniziativa dati riguardante il LEI

Nella sua ‘Relazione annuale 2018 al Congresso’, pubblicata a novembre, l’Office of Financial Research (OFR) statunitense discute, tra le altre cose, delle iniziative dati promosse dall’OFR, compresa la proposta di una norma per raccogliere informazioni su operazioni bilaterali pronti contro termine compensate, o repo, che sono un’importante fonte di raccolta a breve termine nel sistema finanziario. La proposta di norma sui repo “imporrebbe a ogni controparte e intermediario di ottenere un codice LEI”.

Relazione annuale 2018 del Consiglio di vigilanza statunitense per la stabilità finanziaria: una diffusa adozione del LEI resta una priorità

Al Consiglio di vigilanza per la stabilità finanziaria (FSOC), che fa parte del Dipartimento del Tesoro statunitense, è demandata la responsabilità di individuare i rischi per la stabilità finanziaria, promuovere la disciplina del mercato e rispondere ai rischi emergenti per la stabilità del sistema finanziario degli Stati Uniti. Nella sezione Qualità, raccolta e condivisione dei dati della ‘Relazione annuale 2018 del FSOC’, il Consiglio afferma che la più diffusa adozione del LEI da parte degli operatori dei mercati finanziari “resta una priorità del Consiglio. Il codice LEI permette di identificare, in modo univoco e trasparente, le persone giuridiche che prendono parte a transazioni finanziarie. Per facilitare un’ampia adozione del LEI, il Consiglio raccomanda che, ove appropriato, le agenzie aderenti adottino i codici LEI nell’ambito delle comunicazioni regolamentari e di altre acquisizioni di dati. Il Consiglio raccomanda che le agenzie aderenti aggiornino le proprie raccolte regolamentari di dati sui crediti ipotecari per includere i campi del LEI e dell’Identificativo universale del prestito (ULI), il che consentirà di seguire ciascun prestito per tutta la sua durata”.

La GLEIF invita i governi di tutto il mondo a valutare il passaggio a un’identificazione delle persone giuridiche standardizzata e basata sul codice LEI

A settembre 2018 la GLEIF ha pubblicato un rapporto di ricerca congiunto insieme a Data Foundation intitolato ‘Visione di un’identificazione delle persone giuridiche universale per il governo federale degli Stati Uniti’. La GLEIF e l’americana Data Foundation hanno unito le forze per capire in che modo l’adozione del codice LEI da parte delle agenzie federali statunitensi potrebbe snellire l’identificazione delle persone giuridiche portando benefici sui mercati finanziari e non solo.

La GLEIF sottolinea che le conclusioni di questo rapporto di ricerca possono essere utili agli organi di regolamentazione di giurisdizioni diverse dagli USA, dove le autorità pubbliche continuano ad affidarsi a un gran numero di sistemi di identificazione diversi, alcuni dei quali proprietari.

Il rapporto di ricerca congiunto della GLEIF e della Data Foundation:

  • Analizza le necessità attuali delle agenzie federali statunitensi in fatto di identificazione delle persone giuridiche e descrive il sistema di identificazione usato da ciascuna.
  • Confronta il Sistema globale LEI con altri sistemi attualmente in uso negli USA.
  • Identifica i potenziali benefici per le agenzie federali USA derivanti dalla sostituzione di identificativi interni o proprietari con il codice LEI.
  • Propone indicatori di fattibilità della conversione di un particolare sistema di identificazione delle persone giuridiche statunitense a un sistema di identificazione universale basato sul codice LEI o, in alternativa, il valore della mappatura tra gli identificativi esistenti e il codice LEI.

Il codice LEI soddisfa un’esigenza fondamentale, ovvero un sistema di identificazione delle persone giuridiche universale e non limitato a singoli mercati, prodotti o regioni. Un’ampia adozione del codice LEI e il conseguente accesso a dati di riferimento aperti, standardizzati e di alta qualità disponibili nell’Indice globale di codici LEI consentiranno a tutte le parti interessate in qualsiasi paese di migliorare l’interoperabilità e l’interconnessione.

Citando il rapporto sui progressi pubblicato dal Comitato di supervisione regolamentare dei LEI (LEI ROC) ad aprile 2018, il documento congiunto della GLEIF e Data Foundation asserisce che l’adozione di una strategia LEI da parte dei governi di tutto il mondo potrebbe “contribuire a superare l’esistenza di diversi identificativi nazionali utilizzati per vari tipi di persone giuridiche” e “consentire ai paesi di sfruttare l’infrastruttura sviluppata dal [Sistema globale LEI]”. Il LEI ROC, che rappresenta le autorità pubbliche di tutto il mondo unite per aumentare la trasparenza sui mercati finanziari, raccomanda a “ogni giurisdizione di valutare l’adozione di una strategia LEI che soddisfi le proprie esigenze”.

Standard del Sistema globale LEI: ultime pubblicazioni del Comitato di supervisione regolamentare dei LEI

A ottobre 2018, il Comitato di supervisione regolamentare dei LEI (LEI ROC) ha pubblicato un documento normativo finale che definisce la sua politica per incorporare nel Sistema globale LEI gli eventi e lo storico dati delle persone giuridiche. La politica è stata definita sulla base di una consultazione pubblica svoltasi nel 2017 e di un successivo workshop nel 2018. Oltre a presentare con chiarezza le caratteristiche della politica, sintetizzate nel riepilogo esecutivo, il documento conclude che occorre seguire un approccio collaborativo per stabilire priorità e tempi di implementazione ottimali per questa politica che mira a incorporare nel Sistema globale LEI i dati relativi ad eventi associati alle persone giuridiche. Suggerisce, inoltre, che “ciò che resta da definire sono le regolamentazioni tecniche – che sono responsabilità della GLEIF (per esempio, come rappresentare le date di decorrenza e se e come rispecchiare le diverse definizioni di date di decorrenza che mutano a seconda delle leggi locali) – e il ruolo consultivo della GLEIF per valutare con le Unità operative locali (LOU) e il settore quale sia il modo più economico per attuare le politiche del ROC. A mano a mano che avanzerà il processo di attuazione, si potranno organizzare workshop, ulteriori consultazioni e progetti pilota”.

A novembre 2018 il LEI ROC ha pubblicato il ‘Secondo documento di consultazione sulle relazioni dei fondi nel Sistema globale LEI’. Il rapporto “propone un aggiornamento limitato del modo in cui vengono registrate le relazioni concernenti i fondi nel Sistema globale LEI (GLEIS), con il duplice obiettivo di assicurare che l’implementazione dei dati sulle relazioni sia coerente in tutto il GLEIS e fornire un mezzo per agevolare la raccolta standardizzata di informazioni sulle relazioni dei fondi a livello globale”. Il Comitato valutazione e standard (CES) del LEI ROC ha elaborato questo documento di consultazione per richiedere contributi da parte del pubblico sulla definizione di un processo per la raccolta dei dati sulle relazioni dei fondi all’interno del Sistema globale LEI. Le risposte a un questionario allegato a questo documento dovrebbero pervenire entro il 14 gennaio 2019 e troveranno riscontro nella versione finale del quadro politico che il LEI ROC approverà affinché sia successivamente attuato dalla GLEIF, cosa che non accadrà prima di gennaio 2020.

In altre parti del mondo, alcuni sviluppi positivi indicano che prosegue l’impulso a favore dell’utilizzo obbligatorio dei codici LEI all’interno del più ampio ecosistema dei servizi finanziari. La GLEIF mette a disposizione sul proprio sito web una panoramica delle attività di regolamentazione vigenti e proposte, compreso l’uso del LEI (cfr. ‘link correlati’ riportati di seguito.)

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Informazioni sull’autore:

Stephan Wolf è stato Amministratore delegato della Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF) dal 2014 al 2024. Da marzo 2024 ha guidato il Consiglio consultivo di settore (IAB) a sostegno dell'iniziativa sugli standard digitali, la piattaforma globale per l'allineamento, l'adozione e la partecipazione agli standard commerciali digitali, della Camera di commercio internazionale (ICC). Prima di essere nominato Presidente, ha ricoperto la carica di vicepresidente dello IAB dal 2023. Nello stesso anno è stato eletto nel consiglio di amministrazione della Camera di commercio internazionale (ICC) della Germania.

Tra gennaio 2017 e giugno 2020, Stephan Wolf è stato co-organizzatore del nuovo Gruppo di consulenza tecnica FinTech del Comitato tecnico 68 dell'Organizzazione internazionale per la normazione (ISO TC 68 FinTech TAG). A gennaio 2017 Wolf è stato nominato come uno dei “Top 100 Leaders in Identity” di One World Identity. Ha maturato una solida esperienza nella definizione di operazioni sui dati e strategie globali di implementazione. Nel corso della sua carriera, ha diretto strategie chiave per lo sviluppo di prodotti e attività. Stephan Wolf è stato cofondatore di IS Innovative Software GmbH, società costituita nel 1989, per la quale inizialmente ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato. In seguito, è stato nominato portavoce del consiglio esecutivo di IS Teledata AG, società che è succeduta alla precedente. Dopo l’acquisizione da parte di Interactive Data Corporation, ha rivestito la carica di CTO. Ha conseguito una laurea in Amministrazione d'impresa presso l'Università J. W. Goethe, Francoforte sul Meno.


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Conformità, Gestione dei dati, Know-Your-Customer (KYC), Notizie sui codici LEI, Derivati OTC (over-the-counter), Requisiti della politica, Regolamentazione, Standard, Comitato di supervisione regolamentare (ROC)